INVITO ALLE DONNE – Landais migranti - di Vittoria Ravagli - 11 sett 2015
Dei tanti landais letti in questa estate, uno mi ha colpito più degli altri:
“Clandestina" di Marina Moretti:
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donna clandestina sul mare
doppio il peso del ventre doppia la speranza
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Ho pensato che sì, di questo dovremmo tutte scrivere, facendo volare i nostri landais da città a città, sempre più lontano.
Ne potremo scrivere su internet, fare incontri, letture, striscioni, opere d’arte.
Vorrei che continuassimo a scrivere landais per le donne, i bambini, per l’umanità tutta che, in questo momento tragico, ci accompagna in un passaggio in cui ci troviamo immersi: una migrazione dolorosa e inarrestabile che pare oggi sia visibile a molti, dopo tantissime morti che sembravano invisibili a troppi.
Nel Mare Nostrum.
Sulle spiagge, i bagnanti.
Sotto, le migliaia di morti.
Una convivenza che mi è sembrata incredibile questa estate.
Eppure morte e vita si bagnano nella stessa acqua.
Spero che i migranti vengano accolti nei tanti paesi, in quelli abitati e in quelli quasi abbandonati e da ripopolare; che possano avere le terre incolte e mal coltivate, le case vuote da troppo tempo.
Spero che, insieme ai nostri giovani, possano prendersi cura del nostro territorio e che lo Stato, gli Stati, anche quelli non ricchi, facilitino il lavoro di tutti, emanando leggi giuste.
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Il landai di Marina Moretti fa parte di un’opera che Angela Marchionni ha presentato ad Ancona a fine giugno: landais scritti su gesso, esposti negli spazi della Mole Vanvitelliana. Li chiamo “i landais che restano”. Il tema: “Fatali calpestii”-
Angela Marchionni e Benedetta Jandolo fanno parte delle associazioni ADDA (Associazione donne d'arte) e Beatrix V.T., entrambe di Bologna. Di loro, delle loro opere, scriveremo prossimamente.
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