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PORTO DI TRIESTE: grandi manovre

Il rinnovo della presidenza dell'Autorità Portuale di Trieste sta affannando le istituzioni politiche della città. vediamo girandole di nomi che spesso si trincerano nel "non possumus" ma mai dei nomi legati ad ventuali e necessari piani, concreti.

Ce ne siamo occupati suggerendo che Trieste potesse mettere a disposizione la sua specifictà anche - non solo - come "port of call" per la grandi navi da crociera che ormai stentano a Venezia. Trovare un acccordo con questo scalo potrebbe essere una buona cosa data la vicnanza e data la presenza del cantiere di Monfalcone dove sono costruite proprio le grandi navi bianche.. Insomma... sappiamo che l'inclusione sociale senza lavoro non è possibile ed allora le proviamo tutte o quasi a fronte di cose che sembrano avviate verso un commissariamento (tanto per cementare l'inazione). Allora abbiamo elaborato questo pensiero che proponiamo:

<Mi ero permesso di ipotizzare uno sviluppo – anche e non solo – del porto di Trieste come “port of call” visto e considerato il deserto navale alla stazione marittima e considerate le difficoltà a Venezia per le navi da crociera di grande tonnellaggio. Perché no, cioè? Nessuna risposta ufficiale. Ho provato a svolgere un sondaggio con un campione sequenziale ovvero non casuale di 162 cittadini. Ecco i risultati:

Molto d’accordo 48,8%

D’accordo 31,3%

Poco d’accordo 11,7%

Non d’accordo 8,2%

In forte disaccordo 0%

E veniamo a ciò che si legge sui giornali: nomi di possibili più che probabili candidati alla presidenza del porto. I contenuti - cioè gli obiettivi concreti per marcare una affidabilità e coerenza - restano distanti e silenti. Dai nomi che circolano ho cercato di intravedere il piano di sviluppo: nulla. Anzi, in troppi hanno detto che avrebbero scelto il “non possumus” o “non volumus”. Mah? Che si punti decisamente al commissariamento? Giochi per mantenere sedute sullo scranno portuale i o le solite/i. E con quali idee di sviluppo da attuare? I commissari di solito vanno cauti, ma potrebbero anche esprimere delle svolte. Si sarà pensato anche a Claudio Bonicciolli? Lo ricordo come uno che si dava da fare, che conosce molto bene l’ambiente dello scalo veneziano. Tra l'altro, ha fondato la Trieste Terminal Passeggeri, per non parlare del piano regolatore. Lo incontrai tanti anni fa al Lloyd Triestino. Dice ancora qualche cosa questa entità?

Augusto Debernardi

(uno che pensa che senza uno sviluppo cioè lavoro, sarà sempre più impossibile l’inclusione sociale) >

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